www.poliziapenitenziaria.it

Home Page> Articolo> Pubblicato il: 15/02/2014  -  stampato il 25/04/2018


Evasione Cutrì, i Ris indagano anche sugli Agenti per accertare chi ha sparato al fratello

Archiviata la pratica della cattura dell’ergastolano Domenico Cutrì, la parola passa ora ai carabinieri del Ris di Parma, che hanno il difficile compito di fare chiarezza sulla dinamica della sparatoria di lunedì 3 febbraio davanti al Tribunale di Gallarate. Gli esami balistici affidati alla sezione dell’Arma specializzata nelle investigazioni scientifiche serviranno in particolare per stabilire se il fratello dell’ergastolano, Antonino Cutrì, morto nella sparatoria, sia rimasto vittima di «fuoco amico» oppure dei colpi esplosi dagli agenti della Polizia Penitenziaria per bloccare la fuga del commando.

Una dinamica sulla quale ancora incombe un grosso punto interrogativo. L’autopsia eseguita nei giorni scorsi dal medico legale infatti non ha confermato l’ipotesi, presa in considerazione subito dopo l’episodio, che Antonino sia stato colpito inavvertitamente dai suoi stessi complici nelle fasi concitate del blitz. Unico punto certo, il fatto che da entrambe le parti nella violenta sparatoria sono stati esplosi almeno trenta colpi di pistola. Gli esami affidati al Ris sono fondamentali proprio ai fini delle indagini preliminari, per stabilire chi si troverà a dover rispondere della morte di Nino Cutrì. Per ora sono indagati per omicidio volontario Domenico Cutrì e tutti i sette presunti membri del commando, compresi Daniele Cutrì e Carlotta Di Lauro, rispettivamente fratello minore e fidanzata della vittima.

Un passaggio tecnico ai fini dell’autopsia, che ha consentito loro di nominare un consulente di parte proprio nell’ipotesi di una morte dovuta a «fuoco amico». Tutti i membri del commando restano in carcere. Da domenica scorsa, giorno dell’arresto, Domenico Cutrì è detenuto in isolamento nel carcere di Opera. Nei suoi confronti sono state disposte misure di massima sicurezza, per prevenire eventuali tentativi di evasione. Intanto per la famiglia Cutrì è il momento del lutto per la morte di Antonino. Dopo i funerali celebrati giovedì il suo corpo è stato sepolto nel cimitero di Inveruno. Il 30enne è morto per un proiettile che lo ha colpito alla base del collo, ma non è ancora chiaro chi abbia premuto il grilletto.

ll Giorno